Squadra femminile a 11: la scommessa dell’ A.C. Crema 1908
Una sfida per il Crema che si riconferma essere un’associazione sportiva inclusiva. Ginelli (mister): «Tecnica positiva. Dobbiamo irrobustire lo spirito di squadra e migliorare il gioco. Impegno e volontà faranno il resto»
Una sfida. La costituzione della squadra femminile a 11 è per l’A.C. Crema 1908 una scommessa e rientra nella filosofia della società di voler essere inclusiva.
Dopo l’entusiasmante esperienza vissuta nella scorsa stagione dal gruppo femminile di calcio a 5 nel campionato CSI disputato, l’associazione nerobianca punta ancora sul calcio femminile allestendo un altro organico di tutto rispetto per il calcio a 11, allenato da mister Maurizio Ginelli. «Occorre irrobustire le ragazze nelle quali intravedo grandi potenzialità. Obiettivo primario: costruire il gioco di squadra. Obiettivo a tendere: la serie C. Impegno e volontà fanno il resto». L’intervista all’allenatore.
Il Calcio femminile si sta espandendo. Come vede questa nuova sfida della società?
Accattivante. La strada è quella giusta anche alla luce del fatto che la federazione sta obbligando tutte le squadre di serie A a costituire un settore giovanile femminile.
Mister, cosa ci dice delle sue ragazze?
L’inizio del campionato è stato impegnativo. Tenendo conto dell’età media , compresa tra i 14 e i 19 anni, e valutando che molte ragazze non hanno mai giocato, diciamo che stiamo lavorando affinché si costruisca una vera e propria squadra. La maggior parte di loro non ha ricevuto una formazione calcistica adeguata, pertanto i primi allenamenti sono tutt’oggi in divenire. Io per primo ho dovuto cambiare approccio. Davo per scontato tante cose, mi sono dovuto correggere e ritornare indietro di qualche passo.
Lei ha sempre allenato settori giovanili, anche professionisti. Ha trovato molte differenze tra il calcio femminile e quello maschile?
Enormi differenze. Il calcio è velocità, futuro, improvvisazione, grinta. Le donne sono per natura più timide, generalmente sono abituate ad essere più precise a discapito della velocità. Ma una qualità senz’altro le rende superiori all’universo maschile: l’impegno e la costanza. Una donna se prende un impegno lo porta avanti fino alla fine. Le mie ragazze non hanno mai saltato un allenamento, chiedono con umiltà in cosa sbagliano e come migliorarsi, ci credono fino in fondo.
Cosa chiede loro, oggi?
Di continuare il lavoro che hanno intrapreso perché già in 15 giorni ho visto un netto miglioramento delle performance. Devono imparare a tirare fuori tutta la grinta che intravedo, soprattutto in alcune di loro, e vincere quell’inziale timidezza che le ha contraddistinte. Sciolto il ghiaccio cominceremo a “correre”. Tecnicamente non hanno nulla da invidiare ad alcuni uomini e nemmeno alle compagne delle altre squadre del campionato.
Chi è il capitano?
Il portiere, Elena Uggé.
Una possibile bomber?
Non l’ho ancora individuata con precisione. Ho due, tre nomi in mente. Come dicevo è tutto in “progress”. Staremo a vedere.
Obiettivo prefissato per la stagione in corso?
Vincere almeno un incontro. Ho messo in conto che fino a febbraio sarà dura vedere risultati tangibili. Ma entro la fine del campionato me lo aspetto. In varie occasioni ci è stato detto, anche da squadre avversarie, che siamo bravi e che non ci meritiamo la classifica. Io sono paziente. So che ho un tesoro tra le mani e che prima o poi se ne vedranno i frutti.
Quale consiglio si sente di dare alle sue ragazze?
Di credere in loro stesse. Dopo di che, mi piacerebbe che interiorizzassero i valori della società: umiltà, impegno, rispetto, fair play. Solo con questo saremmo già i vincitori.