INTERVISTA AL BOMBER CARMINE MARRAZZO
Dall’alto delle sue 18 reti Carmine Marrazzo, il bomber dell’AC Crema 1908, guarda con soddisfazione e una punta di orgoglio al girone di andata che ha visto la squadra nerobianca conquistare la vetta della classifica. Una prestazione notevole quella dell’attaccante di Nocera Inferiore che è riuscito nell’impresa non solo di confermare ma di fare meglio rispetto alla scorsa stagione quando ‘Carminator’ portò il Varese all’agognata promozione in Serie D siglando ben 33 gol. Ma sentiamo che cosa ci ha detto nell’intervista.
Siamo al via del girone di ritorno. Come ti senti?
«Il mio compito è fare gol. Non nascondo che all’inizio del campionato temevo di non riuscire ad eguagliare la media dello scorso anno. Le cose sono andate diversamente. Ho migliorato la media. Ho lavorato duramente ma ci vuole anche fortuna».
Hai dato l’impressione di una crescita continua. E’ così?
«Non è per nulla semplice costruire un buon rapporto con la squadra. A volte, nonostante le buone intenzioni, non si riesce mai a raggiungere l’obbiettivo. A volte è necessaria una fase di rodaggio. Con il Crema è successo proprio questo. All’inizio sono stato premiato con iniziative personali. Ma oggi non è più così. Mi sento il finalizzatore del lavoro di tutta la squadra. E’ una responsabilità ma anche un onore. Mi sento valorizzato e devo dire grazie ai miei compagni. Mi aiutano molto. C’è un ottimo feeling».
Qual è stato il match decisivo disputato finora?
«E’ fondamentale maturare la mentalità vincente. In quest’ottica il match casalingo con il Villa D’Almè è stato molto importante. Sulla carta era una partita difficile. L’ho sbloccata all’ultimo secondo. E’ stato un segnale. Abbiamo stretto i denti. Tutti insieme. E’ lì che, secondo me, si è affermato davvero il gruppo. Una squadra ben organizzata, unita, molto concreta».
Mister Porrini vi ha condotto fino al primato in classifica. Che rapporto c’è fra voi?
«E’ un grande professionista. Un uomo corretto e di poche parole. Molto essenziale, esigente, attento alla disciplina. Ti valuta in base ai risultati. E’ la guida giusta per una squadra che vuole raggiungere traguardi importanti. E’ difficile allenare un gruppo con tante personalità di spicco. Ma il mister è stato molto bravo a tirare fuori il meglio da ognuno di noi. Lo stimo. E credo che lui provi lo stesso sentimento nei miei confronti».
Porrini sembra essersi convinto che Marrazzo e Zenga possano giocare insieme fin dal primo minuto. Qual è il tuo pensiero?
«E’ una scelta del mister. Con Jacopo mi trovo benissimo. Abbiamo caratteristiche differenti e assolutamente compatibili. D’altronde i numeri dicono che possiamo giocare insieme con profitto. Ho sempre segnato quando l’avevo al mio fianco e Jacopo ha sempre garantito prestazioni di alto livello. Anche con Pagano mi trovo molto bene».
Ora due partite decisive. Prima il Brugherio e poi la Casatese che è seconda in classifica ad un solo punto di distacco. Che cosa ne pensi?
«Il Brugherio è una squadra molto forte. Ci stiamo preparando al meglio sapendo che dovremo lottare con durezza. La Casatese mi ha sorpreso per l’organizzazione e l’efficacia della difesa. Credo che saranno loro i nostri avversari per la vittoria finale. Se la giocheranno fino alla fine. Ma non dobbiamo demonizzare lo scontro diretto. Il campionato è lungo e può succedere di tutto».
Il Crema dell’era Zucchi si è posto grandi obbiettivi e sta crescendo molto. Quali sono le tue impressioni?
«Del Crema si parla molto nell’ambiente del calcio. E’ una società con un passato illustre che vuole tornare a imporsi con un progetto serio e importante che ha nella prima squadra la sua punta di diamante, ma che sta facendo molto bene sul fronte del settore giovanile e del sociale con la formazione dei non vedenti. Gli avversari ci temono e ci rispettano. Non è un caso che quando giocano contro di noi tutti sono disposti a cambiare modulo e a dare il massimo. Bisogna dare atto al presidente Enrico Zucchi e al suo staff di aver ideato un percorso che, ne sono convinto, consentirà al Crema di fare molta strada».
Durante il mercato invernale sono circolate voci che ti davano in partenza. Quanto c’era di vero?
«Dicevano che sarei tornato al Varese. Credo che sia naturale ricevere richieste di ingaggio dopo un girone di andata in cui hai fatto bene. Ma fin dall’inizio ho ribadito che sarei rimasto a Crema. Sono venuto per vincere e intendo restare. La società è sana, l’ambiente è sereno, le strutture sono bellissime. Ci sono tutte le condizioni per giocare un ottimo calcio e raggiungere gli obiettivi prefissati. Vale per quest’anno e, per quanto mi riguarda, vale anche per la prossima stagione. Il Crema è in cima ai miei pensieri. Bisogna vedere se io lo sarò in quelli della società. Da parte mia posso solo dire che voglio continuare ad essere una risorsa importante. Nel presente e nel futuro».