NON VEDENTI, ORA POSSONO PUÒ CONTARE SU 5 ALLENATORI PROFESSIONISTI

NON VEDENTI, ORA POSSONO PUÒ CONTARE SU 5 ALLENATORI PROFESSIONISTI

A.C. Crema 1908 continua ad investire sulla professionalità. La società nerobianca dimostra, una volta di più, di credere nel valore educativo e sociale dello sport e nell’importanza della preparazione dei suoi istruttori. Così, lo scorso week end, 5 tra dirigenti accompagnatori e allenatori hanno frequentato il corso intensivo per diventare istruttori professionisti delle categorie b1, b2, b3 – le categorie di calcio non vedenti e ipovedenti – a Silvi Marina, in Abruzzo.

Il corso intensivo di formazione – 10 ore diurne per tre giorni, con tanto di sessione di esame finale – è stato organizzato dalla Fispic, la Federazione italiana sport paralimpici per ipovedenti e ciechi e ha permesso a Stefano Sesini, Marco Spinelli, Maurizio Bonioli, Domenico Cavallotto e Patrizia Spadaccini  di conseguire il brevetto di Istruttore tecnico di base.

Il corso era suddiviso per aree tematiche, poiché un buon allenatore, oltre a saperne di tecnica calcistica, deve avere anche nozioni mediche e psicologiche. Molti i professionisti relatori del corso tra cui Rossano Mastrodomenico, tecnico nazionale non vedenti b1, Andrea Congiu, tecnico nazionale non vedenti b2 e b3 e il dott. Massimo Gigli, medico sportivo e professore universitario.

Ne abbiamo parlato con uno dei protagonisti ed ora “esperto”, il mister della squadra non vedenti Maurizio Bonioli

Mister da ormai due anni allena la squadra non vedenti. Quali competenze in più le ha permesso di acquisire questo brevetto?

Confrontarsi con professionisti del settore sia in ambito medico che in ambito tecnico è sempre un’opportunità. Le lezioni ci hanno consentito di affinare le tecniche di allenamento sia in maniera teorica che pratica. Ma soprattutto abbiamo avuto ore di lezione con medici e psicologi che hanno approfondito i metodi con cui approcciarsi al non vedente, anche a seconda del grado di accettazione che il singolo soggetto ha nei confronti della propria disabilità. Altrettanto importante l’aspetto metodologico con cui orientare le famiglie. Spesso sono i genitori del ragazzo non vedente a dover vincere il timore – naturale e condivisibile – di far giocare a calcio il proprio figlio. Saper interagire con la famiglia è molto importante e utile sia per tramettere serenità al ragazzo sia per rassicurare il genitore stesso.

Quindi, ancora una volta, si è parlato dell’importanza dello sport per un disabile e nello specifico per un non vedente?

Certo. Lo sport per il disabile è importantissimo. L’ha ribadito anche il medico e professore universitario che ci ha fatto lezione durante il corso, il dott. Gigli. Ci ha parlato della sua esperienza da questo punto di vista, portando numeri ed esempi circa i miglioramenti che ha toccato con mano sui suoi pazienti non vedenti che hanno deciso di praticare una disciplina sportiva. I cambiamenti sono evidenti sia a livello fisico che a livello psicologico. L’educazione allo sport diventa dunque fondamentale, per tutti, a maggior ragione per un disabile.

Ed è vero. A volte mi basta guardarli in azione questi ragazzi. I nostri Paul e Franci, con la chiamata in nazionale, hanno senz’altro regalato speranza a tanti che, come loro, inizialmente, hanno avuto il timore di provarci. Quest’anno abbiamo avuto altri tre giovani ragazzi che hanno deciso di venirci a trovare ed hanno provato ad allenarsi. Mi vien da dire che, al di là dei risultati sportivi, questo per noi rappresenta già una vittoria. Di cui però non vogliamo accontentarci.

In che senso?

Ci piacerebbe che sempre più persone si avvicinino alla nostra realtà per provare un allenamento con la nostra squadra. L’esempio di Davide Premoli, ipovedente di Pianengo, è significativo. Ha iniziato timoroso ma pieno di curiosità, ora non può più fare a meno di venire ad allenarsi con noi. E fa passi da gigante. I benefici della sua scelta, anche a detta della famiglia, sono visibili a scuola e in famiglia. Sarebbe bello che, come lui, tanti altri potessero sfruttare questa grande opportunità. Perché lo sport deve essere per tutti e di tutti. E perché qui, al Crema 1908, grazie anche a questo brevetto, oggi ci sono tecnici e professionisti di cui ci si può fidare.

Un investimento per il Crema 1908 che ha deciso di far partecipare 5 suoi tecnici

La dirigenza cremina conferma ancora una volta la grande professionalità e serietà con cui sta portando avanti i progetti societari. La squadra non vedenti rappresenta una realtà unica, in Lombardia e probabilmente in nord Italia. Anche a livello nazionale direi, visto che le squadre B1, B2 e B3 esistenti fanno parte di associazioni del terzo settore e non di società di calcio. Credo che il Crema 1908 con la nostra squadra, le competenze che ci ha dato la possibilità di acquisire e la struttura sportiva di cui dispone possa tranquillamente diventare un punto di riferimento, almeno al nord, per le categorie non vedenti e ipovedenti. Un obiettivo che noi per primi vogliamo perseguire e che, passo per passo, stiamo costruendo.

 

nella foto da sx Congiu_Spinelli_Cavallotto_assitente Congiu_Gigli_Spadaccini_Sesini_Bonioli_assistente Mastrodomenico_Mastrodomenico