CREMASCO DELL’ANNO 2018, MENZIONE D’ONORE ALL’A.C. CREMA 1908 NON VEDENTI

CREMASCO DELL’ANNO 2018, MENZIONE D’ONORE ALL’A.C. CREMA 1908 NON VEDENTI

Durante la cerimonia di conferimento di “Cremasco dell’Anno 2018” all’Associazione Popolare Crema per il Territorio, che si è tenuta domenica 20 gennaio all’Auditorium Manenti a Crema, è stata assegnata una Menzione d’Onore all’A.C. Crema 1908 non vedenti. Zucchi: «Onorati del riconoscimento»

Crema, 21 gennaio 2019 – Un pallone sonoro tra i piedi, la forza nelle gambe per rincorrere la vita, l’entusiasmo nel cuore per continuare a sognare. Ma solo dopo aver stretto amicizia con il buio. L’A.C. Crema 1908 non vedenti racconta da sempre una storia di coraggio e dignità, di amicizia ed inclusione, di traguardi sperati, sudati e conquistati. E di emozioni vere, vissute al massimo, con la passione di chi la vita vuole morderla davvero, nonostante il buio. Lo confermano lo Scudetto cucito sul petto, che ricorda agli atleti cremini di essere i Campioni d’Italia, e gli occhi lucidi del Presidente Enrico Zucchi, mentre ritira l’ennesimo premio che questi ragazzi hanno conquistato, permettendo alla società nerobianca di affacciarsi in modo vincente al mondo dello sport inclusivo.

Domenica 20 gennaio presso la Chiesa di San Bernardino – Auditorium Manenti, durante la cerimonia solenne di conferimento di “Cremasco dell’Anno” all’Associazione Popolare Crema per il Territorio e consegnato nelle mani del Presidente Giorgio Olmo, è stata, infatti, assegnata una Menzione d’Onore all’A.C. Crema 1908 non vedenti “per il suo grande progetto di inclusione sociale, lo Sportabilità, che ha consentito a ragazzi non vedenti o ipovedenti di gioire delle gratificanti attività sportive sino ad allora loro precluse e di partecipare al Campionato Italiano 2017/2018 girone unico con promettenti ed esaltanti risultati”.

Il Settimanale In Prima Pagina, che promuove la manifestazione con il patrocinio del Comune di Crema, della Camera di Commercio di Cremona, della Provincia di Cremona e di Regione Lombardia, ha voluto così riconoscere il valore della realtà inclusiva targata A.C. Crema 1908, che, dopo la fase sperimentale triennale sostenuta da Fondazione Cariplo, Popolare Crema per il Territorio e Regione Lombardia, oggi guarda al futuro con ottimismo e la forza di volontà necessaria per proseguire in autonomia. Non prima, però, di essersi goduta i meritati successi. Lo confermano le parole con le quali il Presidente Enrico Zucchi ha accolto il riconoscimento: «Siamo grati al Settimanale In Prima Pagina e alla Commissione “Cremasco dell’Anno” per la Menzione d’Onore che hanno voluto attribuirci» ha esordito Zucchi. «La squadra non vedenti sorge da un’idea di Davide Cantoni, che oggi è il simbolo di questa realtà, e si inserisce, appunto, all’interno di una progettualità più ampia, quella del Progetto Sportabilità, che, in questo tempo, ci ha permesso di raggiungere traguardi importanti, non solo sotto il profilo dell’inclusione sociale. Gli atleti non vedenti, infatti, sono Campioni d’Italia in carica ed anche nell’attuale Campionato si stanno prodigando per difendere il primato in classifica». Poi, però, oltre i gol segnati ed i trofei conquistati, resta qualcosa di più: «Spero – ha concluso Zucchi –  che l’entusiasmo e le emozioni che questi ragazzi ci trasmettono continuino ad essere uno stimolo per fare sempre meglio».

Emozionato per il riconoscimento e desideroso di manifestare infinita gratitudine nei riguardi dalla società nerobianca, l’ideatore della squadra, Davide Cantoni: «Grazie all’A.C. Crema 1908 ho avuto l’opportunità di giocare a calcio, ma anche di fare sul serio. Di ricominciare a credere in una nuova vita, fatta di divertimento e nuovi obiettivi. Il ringraziamento più grande va, quindi, al Presidente che mi ha permesso di realizzare un sogno». E, stringendo tra le mani la Menzione d’Onore, aggiunge: «Questi riconoscimenti ci fanno capire che siamo sulla strada giusta. Grazie al Settimanale In Prima Pagina e alla Commissione Cremasco dell’Anno per averci menzionato. Proseguiremo determinati, non solo per vincere, ma soprattutto per abbattere le barriere». Perché, oltre il talento sportivo, serve il coraggio di spendersi per un futuro migliore ed una buona dose di umanità. Doti rare, di questi tempi.

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