JUNIORES NAZIONALE – INTERVISTA A MISTER SPINELLI

JUNIORES NAZIONALE – INTERVISTA A MISTER SPINELLI

Parla Spinelli in vista dell’avvio del campionato e dopo la bella vittoria contro i pari età del Sassuolo: «Gruppo unito e motivato. L’obbiettivo è portare i migliori in prima squadra»

 

«Un gruppo in forte crescita e con una gran voglia di imparare». Commenta così Pietro Spinelli, il mister della Juniores dell’AC Crema 1908, l’ottimo terzo posto nel 1° Memorial Giovanni Annarumma sul campo Soressi di Castelsangiovanni (PC).

Un torneo competitivo in cui la formazione nerobianca doveva vedersela con i pari età di Piacenza, Monza e Sassuolo. Il risultato di Castelsangiovanni rappresenta il viatico migliore per l’avvio del campionato che partirà questa settimana nella categoria ostica ma avvincente della Juniores Nazionale. Abbiamo intervistato mister Spinelli per fare il punto sulla finalità di un lavoro che si pone obbiettivi importanti nell’ambito della crescita sportiva e umana dei ragazzi.

 

Avete pareggiato con il Piacenza e battuto il Sassuolo. Un preliminare convincente in vista dell’inizio del campionato.
È stato un test molto positivo che ha rivelato le caratteristiche di una squadra fortemente motivata. I ragazzi sono uniti e si sostengono a vicenda anche se, all’interno di una rosa così ampia, è inevitabile che ci sia la giusta competizione per ottenere il posto in squadra. Contro il Sassuolo abbiamo dimostrato grande determinazione e nonostante l’esperienza e la forza fisica degli avversari siamo riusciti a vincere la partita. Anche il pareggio con il Piacenza ha dimostrato la qualità del gruppo. È un buon punto di partenza ma ora dobbiamo dimostrare la stessa grinta e la stessa capacità nelle partite di campionato.

 

Quale obbiettivi vi siete prefissati?
L’obbiettivo stabilito in accordo con la società è quello di creare un gruppo all’interno del quale i giovani più meritevoli possano esordire nella prima squadra. Il nostro lavoro è finalizzato a sviluppare le potenzialità dei giocatori perché possono approdare il prima possibile al calcio dei grandi.

 

Qual è l’elemento più importante nel processo di maturazione di un giovane calciatore?
Personalmente non posso non dare importanza alla forza fisica, alla velocità e alla cattiveria agonistica. Ma credo che il percorso di maturazione di un giovane giocatore si veda soprattutto dall’intelligenza che manifesta in campo. Mi riferisco alla capacità di leggere le situazioni di gioco in tempi rapidi, di reagire davanti alle scelte degli avversari, di eseguire in momenti di forte pressione psicologica le migliori soluzioni tattiche. Il mio lavoro è finalizzato a radicare nei ragazzi questo tipo di consapevolezza.

 

Che cosa significa guidare un gruppo di calciatori di 18 e 17 anni?
È un’esperienza umana bellissima. In precedenza ho sempre lavorato con gli adulti ed è la prima volta che ho la responsabilità di guidare un gruppo di ragazzi. Devo dire che danno soddisfazioni enormi. Hanno voglia di apprendere e di applicarsi. Sviluppano le idee che proponiamo con fiducia dimostrando di voler crescere. I loro margini di maturazione sono altissimi e portarli ad un livello massimale per me rappresenta una sfida appassionante.

 

Quali sono i valori che insegna ai suoi ragazzi?
Come ha detto il nostro direttore generale Giulio Rossi del primo giorno del raduno estivo, il calcio è la prima cosa delle cose meno importanti. Chi fa parte della nostra squadra deve porsi delle priorità. Ai nostri ragazzi chiediamo sacrificio e impegno. Dentro e fuori dal campo. Sappiamo che chi vuole fare questo percorso è chiamato a sostenere sforzi importanti. Ma da mister posso assicurare che è solo grazie alla dedizione che si può avere accesso al calcio che conta.

 

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