CALCIO FEMMINILE, INTERVISTA AL RESPONSABILE MARCO DELLA FRERA: «IL CREMA HA ANTICIPATO L’ESPLOSIONE DEL MOVIMENTO NAZIONALE»
È il responsabile del calcio femminile targato AC Crema 1908: Marco Della Frera, cremasco, 33 anni, una laurea in Economia aziendale e un master in Strategie e Business per lo Sport. Lo abbiamo intervistato per conoscere il progetto sportivo nerobianco che, al momento, promuove due formazioni. La prima squadra, che milita in Promozione ed è allenata da un uomo di esperienza come Giovanni Brusa, e la squadra Juniores guidata da Gianpietro Mussini. Con loro lavora uno staff di grande competenza: dirigenti, aiutanti, fisioterapisti e preparativi sportivi. Il Crema ha stretto anche una collaborazione con Antonio Rovida, docente e membro della Commissione di Valutazione dell’Associazione Italiana Allenatori. Ma ecco che cosa ci ha detto Della Frera.
Il calcio femminile rappresenta un movimento in grande espansione.
«È una fase di grande crescita dovuta certamente al successo dei campionati mondiali e all’ottima prestazione della nazionale italiana. Ma il Crema, in realtà, si è attivato prima anticipando questa tendenza e puntando fin da subito sulla valorizzazione delle formazioni femminili. Allo stato attuale abbiamo due compagini: la prima squadra, non lo nascondo, è stata allestita per puntare in alto; la squadra Juniores si pone invece l’obiettivo di portare in un prossimo futuro le atlete di maggiore qualità nella formazione più alta costituendo il primo nucleo del settore giovanile. Stiamo lavorando perché si crei un virtuoso effetto a cascata che possa raggiungere anche le fasce anagrafiche inferiori. Sono molto fiducioso».
Che cosa la appassiona del calcio femminile?
«C’è un grande fermento dovuto alla novità del percorso. Non ci sono posizioni di rendita e le società che, come il Crema, hanno creduto con lungimiranza alle potenzialità del movimento femminile possono togliersi grandi soddisfazioni. La bellezza del calcio femminile si misura anche nella maggiore considerazione delle abilità tecniche e tattiche rispetto alla fisicità. Per certi versi è un calcio nostalgico e romantico ma questo non significa che vengano meno l’agonismo e un’accurata preparazione atletica. Il lavoro richiede tenacia e spirito combattivo. Ma il bel gioco è trattato come un aspetto prioritario».
Come lavorano i due gruppi?
«Si tratta di atlete straordinarie che si allenano con impegno, sacrificio e durezza. La loro serietà è un ulteriore motivo di stimolo per tutti noi: dirigenti, mister e collaboratori. Onorano la maglia del Crema con passione e vitalità. C’è molto da imparare dalla modalità con cui queste ragazze si approcciano al mondo del calcio e dello sport. Fanno anche molto gruppo puntando sulla coesione e sull’aiuto reciproco. Il che rappresenta un elemento di vantaggio in una disciplina corale come è il calcio. La prima squadra è a soli due punti dalle capoliste evidenziando una coerenza con gli obbiettivi inziali della stagione. La Juniores si sta facendo le ossa ma bisogna tenere in considerazione il fatto che si tratta di atlete che giocano sotto età. L’ambiente è sano, carico sul piano della motivazione e c’è grande ottimismo per il futuro
Come valuta il progetto sportivo della società?
«Direi che le relazioni e i metodi di lavoro sono ottimali. Si tratta di un ambiente dove si possono fare grandi cose. Il presidente Enrico Zucchi, il direttore generale Giulio Rossi e il responsabile del settore giovanile Andrea Baretti seguono con grande attenzione l’evoluzione del nostro percorso. Sentiamo molto vicina la società. Questo, per noi, rappresenta uno stimolo importante».