NON VEDENTI. L’ ESORDIO DI CAMPIONATO
Nico Cavallotto, dirigente accompagnatore e guida retroporta della formazione AC Crema 1908 non vedenti dopo l’esordio positivo in campionato: «Ora dobbiamo vincere la Supercoppa e battere Firenze»
«Vogliamo disputare una bella stagione e l’esordio ha confermato la qualità del lavoro che abbiamo svolto nel periodo della preparazione. Dobbiamo continuare su questa strada e non accontentarci mai sapendo che in tutta Italia gli avversari considerano il Crema come la squadra da battere». Commenta così Nico Cavallotto, dirigente accompagnatore e guida retroporta dell’AC Crema 1908 non vedenti, l’esordio positivo in campionato. Una formazione, quella nerobianca, che ha all’attivo due titoli nazionali e che al momento può contare su tre giocatori chiamati ad indossare la maglia azzurra: Francesco Cavallotto, il bomber Paul Iyobo e il portiere Riccardo Locatelli. Ma sentiamo che cosa ci ha detto nell’intervista.
Una partenza alla grande contro il Liguria.
«Niente da dire sul risultato. Abbiamo vinto 4 a 1. Ma se entriamo più nel dettaglio e analizziamo la partita dobbiamo riconoscere di avere commesso troppi errori. Potevamo fare di meglio».
Che cosa non l’ha convinta?
«Dobbiamo lavorare di più. Soprattutto sul piano della tattica ci servono schemi innovativi. I nostri avversari hanno imparato a conoscerci. Diventa sempre più difficile vincere anche se la qualità dei nostri atleti ci consente di partire sempre da una posizione di vantaggio. Ma il gap si sta riducendo di partita in partita».
Quale è il vostro punto di forza?
«Sicuramente, come ho detto, il fatto di avere tre giocatori della nazionale rappresenta un elemento competitivo importante. Ma la vera differenza è costituita dal metodo di lavoro: due allenamenti settimanali con la squadra praticamente al completo costituiscono un’occasione importante per conoscerci, imparare gli automatismi, creare confidenza nelle dinamiche del gioco e affinare lo spirito di corpo. La continuità e l’intensità, a lungo andare, producono la qualità che ha caratterizzato le nostre prestazioni migliori. Credo che sia questo il fattore che stia consentendo ai nostri atleti di continuare a crescere».
Quali sono le vostre priorità?
«Il 23 novembre giocheremo la finale di Supercoppa contro il Lecce. Il 24 affronteremo Firenze nella seconda giornata di campionato. Una squadra tostissima. Puntiamo al successo su entrambi i fronti. Ci stimola molto il fatto che i due appuntamenti si disputeranno al San Luigi. È la nostra casa. La Supercoppa ci interessa per il prestigio. Battere Firenze, invece, significa mettere a segno un colpo molto positivo ai fini della classifica. Questi sono i nostri obbiettivi e, nella nostra visione, si equivalgono».
Una valutazione sul gruppo.
«Vedo affiatamento e motivazione. Si lavora sodo. I ragazzi sono consapevoli che devono garantire un livello elevato nella prestazione e nella concentrazione. C’è anche un rapporto di equilibrio tra i veterani e i nuovi ingressi. Con la nuova rosa potremo fare più cambi e questo è un punto a nostro favore».
Ha visto nascere questo progetto sportivo. Quale è il suo bilancio?
«Non può che essere positivo. In alcuni momenti non nego che avremmo potuto esprimere potenzialità ancora più grandi ma si tratta di una riflessione che nasce soprattutto dal mio approccio verso la vita e non solo verso il calcio. Voglio sempre migliorare e non mi accontento mai. Ma, in merito al percorso che abbiamo fatto con l’AC Crema 1908, i risultati agonistici dicono che la società ci ha dato fiducia e i ragazzi hanno risposto con impegno, passione e professionalità. Siamo partiti dal nulla e ora siamo conosciuti in tutta Italia. Abbiamo costruito qualcosa di importante. Ora dobbiamo essere all’altezza delle aspettative. Nostre, della società e dei tifosi».