CALCIO FEMMINILE – OCCORRE LOTTARE PER PORTARE A CASA L’OBIETTIVO

CALCIO FEMMINILE – OCCORRE LOTTARE PER PORTARE A CASA L’OBIETTIVO

Chiara Clemente è il capitano della squadra femminile a 5 dell’A.C. Crema 1908 e rappresenta un po’ il simbolo del calcio femminile cremino: 37enne, nata sotto il segno del toro – le compagne assicurano che lo è anche in campo – ha un laboratorio di tatuaggi in città, è un’artista, ha frequentato l’Accademia di belle arti di Brera, ed è madre di un ragazzino di 16 anni. È determinata e testarda, le piace il gioco “sofferto”.

Open femminile. Come sta andando ?

Direi molto bene. Siamo sole in testa alla classifica. Anche se è appena cominciato il campionato, abbiamo fatto due partite e ci siamo portate a casa due vittore per un totale di 12 gol e solo 2 subìti. Quast’anno stiamo raccogliendo i frutti seminati la passata stagione, in cui pure non siamo andate male recuperando tutto, però nel girone di ritorno. Siamo calcisticamente più mature e abbiamo consolidato il gruppo. Senza peccare troppo di presunzione, abbiamo tutte le carte in regola per poter essere le più forti del campionato.

Quindi aspettative alte?

Diciamo che, se l’anno scorso l’obiettivo era quello di arrivare tra le prime tre squadre, poi abbiamo vinto campionato e coppa, quest’anno puntiamo alla vittoria del campionato, senza ombra di dubbio.

Com’è la squadra?

Equilibrata, unita, motivata. Dobbiamo fare senza un paio di elementi fondamentali che non hanno più potuto far parte della squadra per motivi personali, al contempo abbiamo aggiunto qualche giocatrice di sostanza. Siamo compatte e consapevoli: alle spalle abbiamo tutto il lavoro svolto lo scorso anno per consolidarci. Mister Dino Ginelli ci supporta e ci dà davvero un aiuto. Ciò non toglie che ci siano ampi margini di miglioramento. Occorre  interiorizzare la grande differenza che esiste tra il calcio a 11 e il calcio a 5. Il calcio a 5 non si basa tanto su un lavoro di resistenza, quanto sulla velocità. L’allenamento è molto tecnico e il grande obiettivo finale è quello di riuscire a ruotare e far giocare tutte in ogni ruolo.

Non dimentichiamo di dire, questione assai importante, che ci divertiamo sempre un sacco, sia negli allenamenti che nelle partite. Lo scorso anno avevamo un inno che cantavamo prima della partite: “Arriverà l’amore” di Emma Marrone, che ci dava la carica per affrontare con vigore l’incontro. Se una di noi non c’era, ci mandavamo la nota vocale per renderla partecipe. Dobbiamo trovare un’altra canzone per quest’anno. Ma arriva, mi aspetto da metà girone andata. E allora davvero non ci fermerà più nessuno.

Giocate ormai dallo scorso anno, come state all’interno dell’associazione?

L’A.C. Crema 1908 è una realtà seria. Stiamo bene all’interno dell’associazione siamo sempre state coccolate: sono state assecondate diverse delle nostre richieste e ci sentiamo apprezzate e valorizzate. Sappiamo che l’associazione tiene a noi come a tutte le categorie, a maggior ragione quest’anno che se ne sono create di nuove: l’arrivo degli amatori, della squadra femminile a 11 e dei non vedenti, da un lato ci ha tolto dal ruolo di “figlie uniche” ma al contempo ha arricchito la famiglia, aspetto molto positivo.

Che rapporto avete con le altre categorie?

Positivo. Anzi mi auguro ci siano sempre più occasioni, formali ed informali, per approfondirlo. Personalmente, spesso mi alleno con la squadra femminile a 11. I rapporti sono cordiali con tutti e con tutte. Purtroppo siamo tutte molto occupate, alcune di noi hanno anche impegni famigliari quindi non sempre riusciamo ad andare a vedere le compagne e i compagni che giocano. L’anno scorso mi è capitato di andare spesso al Voltini a vedere la Prima Squadra, quest’anno faccio più fatica. Ma stiamo tutte collegate a facebook ansiose di aggiornamenti sulla pagina ufficiale dell’associazione. Insomma la curva social che sostiene da lontano la Prima Squadra.

Il momento più bello da quando giochi nel Crema

Lo scorso anno, la finale di campionato a Bonemerse contro la Sestese: abbiamo vinto il campionato per due a uno contro la rivale di tutto l’anno. Io ho segnato due gol. È stato bellissimo. Non tanto il fatto che io abbia segnato, mi riferisco a tutto il match. Una partita vissuta, un risultato sudato, frutto di una fatica che ci siamo portate dietro tutto l’anno. Queste sono le vere soddisfazioni. Non mi piace il risultato facile, mi piace lottare per portare a casa l’obiettivo. In questo caso la vittoria di campionato. La magia di quel momento sarà difficile da rivivere.

Il calcio e le donne. Il calcio femminile si sta ritagliando un buon margine. Cosa dici a riguardo?

Mi auguro che il calcio femminile diventi anche per l’Italia importante come lo è per altre nazioni dell’Europa: in Inghilterra, in Francia, in Germania esistono realtà ben strutturate. Purtroppo l’Italia è spesso in rincorsa, su tanti temi. Il calcio femminile è uno di questi. Spesso anche i pregiudizi rallentano l’adeguamento. Mi lusinga far parte di un’associazione sportiva che, al contrario, valorizza diversi aspetti legati allo sport e al sociale. Il fatto di avere due squadre femminili, una squadra di non vedenti, di essere ente capofila di un progetto come Sportabilità fanno dell’A.C. Crema 1908 una delle migliori associazioni sportive del territorio e non solo. Far parte della famiglia è sicuramente un privilegio per noi e intendiamo dimostrate che siamo all’altezza.